2017 | Erasmo Figini

Milano, Galleria Rubin (dal catalogo per la mostra)  

Ho incontrato Paola Marzoli inizialmente nei racconti di un amico comune Pippo, monaco alla Cascinazza. L’occasione del vero incontro è stata una mostra al Museo Diocesano nell’estate 2011.

In quella visita è accaduto un fatto: le sue opere, anche grazie alla genialità e libertà del Direttore del Museo, sono diventate un completamento e una compagnia alle opere del ‘300. Gli ulivi di Paola, vivi sulla tela, hanno trasformato un crocefisso in un luogo di presenza. Io che non ho mai amato i musei, pur amando l’arte, mi sono sentito, credo per la prima volta, partecipe di un avvenimento.

Successivamente ho accettato l’invito di Paola ad andare nel suo studio portando con me alcuni dei miei figli per poter condividere con loro questa esperienza. Mentre Paola sfilava uno ad uno alcuni dei suoi quadri si rinnovava in me la stessa sensazione: le sue opere diventavano pezzi di vita.

Stavo sviluppando in quel momento una collezione di tessuti d’arredo per un’azienda e volevo attraverso quella collezione far intuire alla clientela che il gusto stava cambiando, che il mondo aveva girato pagina e anche nei tessuti c’era desiderio di una nuova proposta, di uno stile di vita nuovo. Ho chiesto a Paola la possibilità di riprodurre una delle sue opere su stoffa: così è nato ULIVO e la nostra amicizia è diventata sempre più in comunione.

Un altro dono prezioso ho ricevuto da Paola: le tavolette della Via Crucis, realizzate successivamente ad una sua visita a Lourdes. Ora sono parte della cappella di Cometa e sono state benedette dal Vescovo in occasione della consacrazione di questo luogo.

Nella mia vita sono arrivato alla certezza che la verità e la bontà raggiungono il cuore dell’uomo attraverso la bellezza: per questo ho utilizzato foto ingrandite dei quadri di Paola anche per completare l’arredo di una bella casa d’accoglienza per donne in difficoltà.

Questa è la mia storia con Paola: l’incontro tra due anime alla ricerca della verità.

Ain Karem op. 694 particolare